Descrizione
Il ponte della Libertà è un ponte ferroviario e stradale di circa quattro chilometri (3 850 m circa) che collega il centro storico di Venezia con la terraferma.
Il “Ponte della Libertà” che congiunge Venezia alla terraferma è costituito da due ponti affiancati realizzati in epoche differenti: il ponte ferroviario detto “gran ponte della laguna veneta”, inaugurato l’11 gennaio 1846 quale parte della Ferrovia Ferdinandea Milano-Venezia (poi raddoppiato in larghezza intorno al 1970 per portare i binari da 2 a 4), e quello stradale chiamato “Ponte Littorio”, inaugurato il 25 aprile 1933.
Il nome attuale viene dato a tali opere nel 1946, a seguito degli esiti della seconda guerra mondiale, nell’ambito della rimozione dei richiami al fascismo; la scelta di tale nome può poi ricondursi alla nuova festa nazionale istituita il 22 aprile dello stesso anno dall’allora luogotenente Umberto II di Savoia, che ha fissato nel 25 aprile – data già storicamente festiva per Venezia e di fondazione/inaugurazione per il ponte – la celebrazione dell’anniversario della liberazione d’Italia dall’occupazione nazista.
Il ponte ferroviario
L’idea di unire Venezia alla terraferma fu esposta nel 1823 da Luigi Casarini, mentre risalgono al 1830 i primi progetti moderni per la realizzazione di un ponte di collegamento tra il centro storico di Venezia e la terraferma, anche se i primi studi del progetto dell’attuale ponte ferroviario furono compiuti nel dicembre 1836 dall’ingegnere Tommaso Meduna, con qualche modifica apportata dagli ingegneri Giovanni Milani e Luigi Duodo. I lavori vennero affidati all’imprenditore Antonio Busetto-Petich il 7 aprile 1841, previo versamento di una fidejussione di trecentomila lire austriache a garanzia della corretta esecuzione del contratto, da concludere entro quattro anni e mezzo. La realizzazione dell’opera prevedeva anche la posa di un nuovo acquedotto che portava l’acqua del fiume Sile fino al centro di Venezia, per risolvere definitivamente i problemi di approvvigionamento idrico della città.
Il 25 aprile 1841 si tenne dal lato della terraferma la cerimonia della prima pietra, che venne benedetta dal patriarca di Venezia e posata, insieme a due monete d’oro, dal viceré del Regno Lombardo-Veneto arciduca Ranieri Giuseppe d’Asburgo-Lorena. Peraltro, a seguito di variazioni del progetto, il punto di inizio del ponte risultò spostato di circa 30 metri dalla posa della prima pietra.
I lavori di costruzione del ponte, che comportarono la fissazione di 75.000 pali di pilotaggio e 222 arcate in muratura, iniziarono ufficialmente il 10 maggio 1841 e vennero conclusi il 27 ottobre 1845 e in seguito si procedette all’attrezzaggio ferroviario di due binari. Il 4 gennaio 1846 venne effettuato il primo viaggio ferroviario di prova, mentre l’inaugurazione ufficiale del “gran ponte della laguna veneta” avvenne il giorno 11 gennaio 1846. Il 14 gennaio partì il primo treno dalla stazione di Santa Lucia a Venezia.
Nel giugno 1849, in occasione dell’assedio austriaco a Venezia, il ponte della laguna fu luogo di duri scontri presso la batteria di Sant’Antonio. In memoria dei caduti venne realizzato un monumento con due cannoni dell’epoca, tutt’ora presenti.
Alle 23:50 (circa) dell’8 ottobre 1920 il treno diretto 184, partito da Venezia per Milano, si fermò accidentalmente sul ponte poco prima dell’arrivo in Mestre, in modo non immediatamente rilevabile dai sistemi di quei tempi, e venne tamponato dal treno direttissimo 619 Trieste-Venezia-Roma, partito a seguito da Venezia per Roma dieci minuti dopo il diretto 184; nell’incidente ferroviario del ponte sulla Laguna di Venezia morirono 25 persone e oltre 30 furono i feriti.
Negli anni 1970 i binari del ponte ferroviario vennero raddoppiati, da due agli attuali quattro.
Il ponte stradale
1933 – Inaugurazione dell’allora Ponte Littorio a Venezia.
Il ponte stradale sulla laguna Veneta oggi chiamato “ponte della Libertà” parte dal progetto del 1931 dell’ingegnere Eugenio Miozzi, che lo disegnò affiancato al preesistente ponte ferroviario; tale progetto riprese quello dell’ingegner Vittorio Umberto Fantucci, con ovvie e opportune modifiche e rimaneggiamenti. La costruzione, larga 22 metri, fu realizzata in cemento armato e pietra, dalla Ferrobeton con grande rapidità, in soli 18 mesi.
Venne inaugurato nell’anno 1933 con il nome di “ponte Littorio” dal principe Umberto di Savoia insieme alla consorte Maria José del Belgio, nel giorno della festa di san Marco, tradizionale festività Veneziana del 25 aprile (con presente anche Benito Mussolini).
Dal punto di vista dell’odierna rete stradale italiana, il ponte rientra nel tratto finale della SR 11 Padana Superiore ed è gestito da Veneto Strade. È costituito da due corsie per senso di marcia affiancate da due larghi marciapiedi con funzione anche di pista ciclabile; l’ultimo tratto dalla parte di Venezia presenta un solo marciapiede (manca quello del lato ferrovia) in quanto la carreggiata in direzione Venezia diventa a tre corsie, con una corsia riservata al trasporto pubblico. Dal 2016 la pista ciclabile continua su una passerella a sbalzo affiancata al ponte. La sede stradale ospita inoltre i binari della linea tranviaria che collega Venezia a Favaro Veneto.
Costituisce l’unica via d’accesso per il traffico veicolare a piazzale Roma e all’isola del Tronchetto.